Il 1° febbraio è entrato in vigore l'accordo di libero scambio globale tra il Giappone e l'Unione Europea, ratificato lo scorso dicembre: questo patto elimina le tariffe delle importazioni, da entrambe le parti, per oltre il 90% degli scambi.
Oltre alla liberalizzazione riguardante i settori degli investimenti, dei servizi e degli appalti pubblici, il Giappone elimina i dazi doganali sul 94% delle sue importazioni dall'UE, inclusi i prodotti agricoli, mentre L'Unione Europea abolisce i prelievi sul 99% delle importazioni dal Giappone.
Il Governo Giapponese confida in un aumento del commercio e degli investimenti, aumentando il PIL di circa l'1% e creando migliaia di nuovi posti di lavoro.
Questo accordo non solo favorisce il Giappone, ma anche l'Europa e quindi l'Italia, che potrà ampliare le proprie esportazioni verso il Giappone con più facilità (ad esempio, grazie alla rimozione dei dazi su vino, formaggi e pasta). Per gli appalti pubblici, inoltre, in molte città del Giappone le imprese europee saranno trattate al pari di quelle giapponesi.
Per quanto riguarda le aziende italiane che vorranno ampliare il commercio con il Giappone, queste dovranno effettuare la registrazione nel sistema REX – Registered Exporter System, certificando l’origine UE del prodotto esportato.
L'EPA (Economic Partnership Agreement) non è il solo accordo siglato dal Giappone, che ha siglato anche il TPP (Trans-Pacific Partnership) con altre nazioni del Pacifico, come Australia, Nuova Zelanda, Canada, America, ecc...
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