Dopo l' introduzione troverete l'elenco dei nomi italiani scritti in katakana
Una delle domande più diffuse per chi non ha molta confidenza con la scrittura giapponese è: "come si scrive il mio nome in kanji?" ...spesso magari per realizzare una t-shirt o per farsi un tatuaggio con il proprio nome, o quello della propria ragazza, in giapponese.
Purtroppo però questa traduzione, così gettonata, spesso si rivela solo un' illusione.
A parte nomi come "Bianca" o "Azzurra", che potrebbero essere direttamente trascritti con il kanji dei rispettivi colori, ma non foneticamente corrispondenti al nome italiano, la più grande percentuale di nomi può essere trascritta solo in alfabeto Katakana, per cui la domanda dovrebbe essere tramutata in "come si scrive il mio nome in katakana?".
L' alfabeto Katakana viene infatti utilizzato per i nomi propri di origine straniera ed in genere i termini di derivazione straniera. I nomi degli italiani, nel nostro caso, rientrano in questo ambito.
Per quanto riguarda la traduzione in kanji, come molti vorrebbero, questa non è possibile o, meglio, altamente sconsigliata, perché gli ideogrammi hanno più di una pronuncia, che può variare a seconda del kanji a cui sono associati ed inoltre hanno un significato che, nella quasi totalità dei casi, non ha niente a che vedere con quello del nome di cui si cerca la trascrizione.
Anche utilizzando l' alfabeto Katakana, comunque, la pronuncia o la trascrizione non saranno sempre perfettamente corrispondenti, in quanto c' è una ben limitata scelta di sillabe a disposizione. Prendendo ad esempio il nome "Armando", in Katakana verrà scritto a-ru-ma-n-do.
Inoltre spesso si fanno degli adattamenti al sillabario katakana (es: "je" = "ジェ", che si legge "ge" come GEnova / "ti" = "ティ", ovvero "te+i", che è appunto un adattamento) o si associano le sillabe che foneticamente più assomigliano alle nostre, come ad esempio la nostra sillaba "LE", che verrà trascritta con レ (re), in quanto la lettera "R" in Giappone viene spesso pronunciata similmente alla nostra "L". Attenzione anche alle trascrizioni in italiano di sillabe come "che" e "chi", che vanno pronunciate rispettivamente "ce" (come "CEsto") e "ci" (come "CIliegio"), mentre dove si legge, ad esempio, "ki", va pronunciato "chi" (come "CHIaro").
Per aiutarvi a capire meglio, di seguito, proponiamo un elenco di nomi italiani scritti in giapponese, ovviamente utilizzando il sillabario Katakana.
Nb: Le trascrizioni sono dettate dalla fonetica, in quanto i nomi di origine italiana non esistono nella lingua giapponese. I nomi sono riportati solo nel sillabario katakana in quanto parole di origine straniera.